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Informazioni generali - Farfalle e falene


Favonius quercus
- squame.

Anthocharis damone - maschio.
Anthocharis damone - maschio.

Lemonia taraxaci
Lemonia taraxaci

Phragmatobia fuliginosa - jugum.
Phragmatobia fuliginosa
- jugum.

Lepidottero è termine che deriva dal greco antico lepis, che significa ‘squama’, e da pteron, ‘ala’. Indica, nel variegato mondo degli insetti, un vasto ordine compren- dente le oltre 150.000 specie di farfalle oggi conosciute, ossia tutti quegli insetti che possiedono quattro ali membranose fittamente ricoperte da minute squame. Anche se artificiosamente, è tradizione suddividere i lepidotteri in due grandi raggruppamenti: farfalle diurne e farfalle notturne, o falene.

Le prime volano durante il giorno, ma non è questa la loro caratteristica peculiare. Infatti, sono piccoli ma importanti dettagli anatomici e posturali a caratterizzarle: esse presentano antenne che terminano con un ingrossamento a forma di clava (da cui il nome di ropaloceri, termine derivante dalle parole greche ropalon, ‘clava’, e ke- ras, ‘corno’); mantengono collegate le due ali dello stesso lato del corpo grazie a un irrobustimento delle nervature alla base delle ali posteriori; a riposo, generalmente richiudono le ali ‘a libro’ sopra il torace.

Le falene, per contro, sono attive generalmente nelle ore crepuscolari e notturne; hanno antenne dalle forme svariate ma mai clavate (da cui il nome eteroceri, eteros, ‘diverso’, e keras, ‘corno’); sono munite di ciuffi di setole che mantengono unita la coppia di ali di ciascun lato del corpo. Inoltre, a riposo le ali vengono generalmente ripiegate ‘a tetto’ sopra il torace, in modo da formare un caratteristico triangolo. Nella gran parte degli eteroceri, il meccanismo di serraggio che rende le due ali di ciascun lato del corpo un’unica unità funzionale durante il volo è dato dal modello frenulo-reticolare.

Le robuste setole situate alla base dell’ala posteriore costituiscono il frenulo, che si aggancia con il retinacolo, una struttura posta sulla pagina inferiore dell’ala an- teriore e formata – secondo le specie – da un lembo membranoso, da una sorta di uncino, o da corte e forti setole.

In altri casi esiste uno jugum, ossia una sorta di linguetta che si protende dal bordo anale dell’ala anteriore e prende contatto con la superficie dorsale dell’ala poste- riore. Tuttavia, esistono pareri contrastanti circa la reale efficacia di tale modello strutturale.