Ciò che formalizza le disabilità e determina le limitazioni correlate, fisicamente o legislativamente all'epilessia come per le altre patologie, è il certificato della diagnosi e non quello d'invalidità che, invece, è la chiave di accesso alle agevolazioni integrative.
Denunciare la discriminazione è importante, identificarne l'origine e rimuoverne le cause è l'obiettivo.
Se per verificare il livello di preconcetto nella nostra comunità, inseriamo in un questionario la domanda, se dell’epilessia abbia origine:
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SACRA
(Pio IX,
che pure ebbe l'epilessia)
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NATURALE
(comunicazione tra neuroni
con scariche tra sinapsi)
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DEMONIACA
(l'indemoniato della Bibbia)
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Non ci vuole un sociologo per comprendere che troveremo sempre una percentuale di persone disposte a dare la risposta più stupida, ottenendo così che questa insieme alla nostra inchiesta guadagni le prime pagine con effetto contrario a quanto, superficialmente, promettavamo di ricercare contro il preconcetto.
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“Penso che l’epilessia, detta anche morbo sacro, non ha nulla di divino e di più sacro delle altre malattie… Coloro che hanno consacrato l’epilessia alla divinità, li considero persone della stessa specie degli stregoni, incantatori, ciarlatani, bigotti. Hanno ricoperto la loro ignoranza con il mantello della divinità.”
"De morbo sacro" - Ippocrate nacque nell’isola di Coo nel 460 a.C. e morì a Larissa nel 377 a.C.
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Nel rivendicare la PIENA CITTADINANZA per tutte le persone con epilessia, come per quelle con altre patologie, AICE ritiene che si debba concentrarsi sulla dignità del singolo e che sia improrio, per combattere preconcetti negativi, enfatizzare la correlazione tra la patologia e la genialità, la capacità artistica o di comando di un infinito elenco di persone famose affette da tale patologia.
Da Napoleone a Pio IX, da Leonardo ad Haendel, ecc.
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